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martedì 17 marzo 2015

Filippo Romoli








Vi ricordate quando non avevamo mai sentito parlare di Maldive e Seychelles? Andare al mare in Liguria o in Romagna era "fare un viaggio" impegnativo e ci si preparava per tempo. Chi poteva faceva viaggi per nave, magari, come i miei nonni, per andare in America a trovare il figlio emigrato là, oppure andava in grandi alberghi lussuosi. Gli altri, invece, andavano in qualche pensione. Noi, per esempio, andavamo in casa di una signora che nei mesi estivi si trasferiva nel seminterrato, affittava le sue stanze e preparava da mangiare. Dopo un po' di anni di sacrifici è riuscita a costruirsi una pensione vera e propria. L'idea di andare in vacanza in aereo non ci sfiorava nemmeno e le reclame dei posti di villeggiatura erano queste, quasi sempre disegnate da Filippo Romoli.

















































































 Considerato uno tra i principali cartellonisti italiani del Novecento, Filippo Romoli nacque a Savona nel 1901. Nell’immediato primo dopoguerra, conseguito il diploma tecnico, si trasferì a Genova, dove risiedette sino alla sua scomparsa avvenuta nel 1969.
Nel 1926 Romoli fu assunto come pittore pubblicitario dalla Società Industrie Grafiche Barabino & Graeve, dedicandosi in particolare alla realizzazione di manifesti turistici o di argomenti correlati. La sua ricerca artistica fu inizialmente connotata da un’adesione stilistica e iconografica alle istanze formali dell’art déco, ma, nel corso degli anni tra le due guerre, sviluppò anche significative tangenze espressive con le ricerche futuriste e con il gusto Novecento.
Nel 1932 iniziò la sua collaborazione artistica, protrattasi sino al 1968, con la Società Lazzi-Gran Turismo, per la quale, oltre alle campagne pubblicitarie, disegnò anche il logotipo societario, le divise per gli autisti e le hostess e gli arredi per la sede, inaugurata in piazza De Ferrari nel 1949.
Nel 1936 era intanto passato alla S.A.I.G.A., l’industria grafica che aveva rilevato la Barabino & Graeve e di cui fu dipendente sino agli anni Cinquanta, mantenendo tuttavia con essa un rapporto di collaborazione anche in seguito. Sempre nello stesso anno partecipò alla I Mostra Nazionale del Cartellone e della Grafica Pubblicitaria a Roma.
Nel dopoguerra la sua attività di grafico, sostenuta da significativi riconoscimenti, si intensificò, ampliando la propria gamma linguistica e tematica, come confermato dall’elenco dei suoi principali committenti, tra i quali si possono annoverare gli enti turistici di diverse regioni italiane, le società di navigazione Cosulich, Lauro e Home Lines, la CIT Viaggi, le industrie Gaslini, Negroni, Galbani e l’AVIS (Associazione Italiana Volontari del Sangue).














































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