soloillustratori

soloillustratori

martedì 8 aprile 2014

Hanna Helwig

Un articolo di Lilia




HANNA HELWIG





Di Hanna Helwig Goerke non sono riuscita a trovare alcuna notizia biografica. Come ha osservato Dindi nel suo articolo su Rosella Banzi, è sconcertante verificare come nello sconfinato mondo del web si registri un vuoto sul passato recente. In un universo dove si sa tutto di tutti, l’ombra dell’oblio cala velocemente su chi non è più in grado di imporre la propria persona all’interesse pubblico.

E’ tanto più strano quando si pensi che il lavoro della Helwig è tuttora conosciuto ed apprezzato come dimostra il fatto che le fiabe da lei illustrate continuano ad essere pubblicate.

In mancanza di notizie, bisogna ripiegare sulle congetture. Lo stile di Hanna può far pensare agli anni Trenta e Quaranta del secolo scorso ed il contenuto delle sue tavole la ricollega in qualche modo a Baumgarten. Probabilmente è tedesca o forse austriaca, originaria di un’area di tradizione cattolica, come testimonierebbe la presenza nelle sue illustrazioni del presepe e l’assenza, per quanto ne so, di figure della tradizione protestante come Babbo Natale.

Nelle illustrazioni della Helwig ricorrono insistentemente i nanetti (zwerglein), gli elfi e le fatine delicate, reginette dei boschi secondo la tradizione germanica. I nani sono buffe e allegre creature silvestri che si dedicano al prossimo in perfetta armonia con la natura, come già gli gnomi di Baumgarten e i piccoli elfi della Bohatta. Eccone alcuni tratti  da Lustigen Zwerglein












Alucce trasparenti di ape, ali variopinte di farfalla, visini allegri di bimba caratterizzano i genietti di Elflein und Zwerglein






La piccola e delicata regina degli elfi è la protagonista del libretto Das Elfenkronlein recentemente ripubblicato




In queste illustrazioni è evidente un uso sapiente dei chiaroscuri e delle fonti di luce che, collocate all’interno o all’esterno dell’inquadratura, servono a dare profondità all’immagine.  Il ricorso alla luce permette di superare quella piattezza dell’insieme che caratterizza le illustrazioni del primo Novecento e si riscontra anche nelle tavole più “antiche” di Baumgarten

Molto graziosa è La favola del panpepato  (Lebkuchenmarchen) che Donatella ha riproposto in versione italiana con un risultato decisamente gradevole, tanto più perché contiene la ricetta di un  dolce così diffuso nel Nord, specialmente in occasione delle festività natalizie. Ecco qua: ho rubacchiato qualche verso a Donatella per commentare le belle illustrazioni della Helwig:



In un tempo lontano, andando nel bosco in cerca di frutti, i nani

“incontrarono due abeti, tristi veramente
perché è Natale e non hanno niente”
Come alleviare le loro pene?
“Pensa e ripensa…ecco trovato!
Si faran biscotti di panpepato”




“Per prima cosa invitano i topini
a portare farina dai mulini”




“Le api sempre molto operose,
e tutti sanno quanto sian generose,
sacchi di miele raffinato e vario
subito portan allo gnomo culinario”


“La famiglia Scoiattoli
raccoglie nocciole in quantità.
Di questi buoni frutti
ai nani certo una parte andrà”





“Se è in casa che il burro vien prodotto
certo farà la differenza del biscotto.
Anche mamma Chioccia, saputa la nuova,
di corsa con l’amica gli porta le uova





Quindi, i nani fanno un bell’impasto di tutti gli ingredienti.



“Poi va messo del tempo a riposare
e solo dopo un giorno si può spianare.
Saran gli stampi a modellar la sfoglia,
stelle, cuori…che dir si voglia”





Coi biscotti i nani addobbano i rami degli abeti finalmente esultanti. Sono invitati alla festa tutti gli animaletti:

“Anche per lor che una mano han dato
la ricompensa sarà proprio il panpepato!”



Questa storia delicata nasconde vari livelli di insegnamento per il piccolo pubblico. Il bimbo impara che la generosità è fonte di gioia e che la collaborazione premia sempre; il tutto attraverso illustrazioni accurate, esplicite e piene di poesia.



Le immagini che seguono sono tratte da Tierlein im Winter e ritraggono i piccoli animali nelle loro tane durante la stagione più fredda:













Anche queste tavole sono molto curate nei particolari e denotano una tenera attenzione per la vita dei piccoli animali che si traduce in una rappresentazione del reale sconfinante nell’immaginario, grazie al ricorso ad ambientazioni e situazioni ben note al pubblico infantile, capaci di destarne l’interesse e di stimolarne la fantasia



Come questa famiglia di ricci, che alla sera vanno a dormire nei loro lettini, mentre fuori nevica. Ma prima, mamma attizza il fuoco e papà chiude le tende, proprio come a sasa.

In noi, che bambini non siamo più, queste immagini continuano a suscitare  stupore, a ravvivare i ricordi e a far riemergere un mondo edenico che credevamo perduto .





L’atmosfera di questi angolini di bosco è ovattata come quella che si percepisce in una giornata di neve, la luce bianca è soffusa, la profondità annullata dalla cortina nevosa.





Tenerissima questa famigliola di cerbiatti che ha trovato rifugio sotto un grande albero innevato. Uno dei piccoli dorme, mentre l’altro alza il musetto ad annusare l’aria, sotto lo sguardo curioso dei leprotti.





Deliziosi sono i passerotti venuti a chiedere ospitalità alla talpa. Da notare  la fontana  rivestita di paglia perché non geli, motivo ricorrente in altri illustratori come la Kuhn, la Bohatta o la Schmid. Accanto alla fontana, che denota sempre la presenza di un luogo magico, appare a volte il motivo della brocca capovolta  e sistemata sul colmo del tetto o sui pali dello steccato. Pur servendo ad una funzione umile come il drenaggio delle acque, essa simboleggia da sempre il ventre materno ed appare persino nelle meravigliose opere di Bruegel o di Bosch, massimi rappresentanti del fantastico e dell’immaginario.



 Ilse Schmid, Der verlorene Wunschzettel



Un altro protagonista delle illustrazioni della Helwig è un coniglietto impertinente che vive con mamma, papà e fratellini in una confortevole tana scavata ai piedi di un grande albero.






  Haschen Naseweis



Ed ecco il tema della scuola nella foresta riproposto dalla Helwig. Come per ogni comunità di conigli che si rispetti , non manca la lezione di pittura di uova pasquali.






 Haschen Fibel


Nei libretti  della Helwig non potevano mancare gli angioletti tanto cari al clan. Eccoli arrivare silenziosi a mezzanotte con una slitta carica di doni per i bambini e cibo per i piccoli animali.




 Weihnachtsarbeit der Engelein



In paradiso, in alto sopra le nubi dove i fiori sbocciano anche in inverno, i biondi angioletti sono intenti a preparare gli alberelli che poi verranno portati quaggiù in terra e addobbati coi famosi dolcetti di panpepato.





Weihnachtsengelein



Ed infine, ecco gli angioletti intorno al presepe. L’atmosfera è a tutti ben nota. Alla parete c’è il quadro della Madonna col Bambino. Ai piedi dell’albero illuminato da cento candeline, ci sono la capanna con la stella, i Re Magi, i pastori, tutti i cari personaggi della nostra tradizione  arrivati da ogni parte per adorare il Bambino Gesù.




 Weihnachtasarbeit der Engelein









1 commento:

  1. Dove ci sono elfi e nanetti io accorro. Interessante questa carrellata anche se il tratto è un po' troppo rifinito per i miei gusti.

    RispondiElimina